Le ricette di Beddamè per una Pasqua speciale #pasquaintavola #iorestoacasa.
Ecco la ricetta “‘U TAGANU” di Aragona (Agrigento) legata alle tradizioni del Sabato Santo.
- 500 g di rigatoni
- 500 g di tritato misto
- ½ bicchiere di vino bianco
- 15 uova
- 50 g di caciocavallo grattugiato
- 50 g di parmigiano grattugiato
- 100 g di pangrattato
- 500 g di tuma
- 50 g di burro
- brodo di carne
- 1 cipolla piccola
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe q.b.
- 1 pizzico di cannella
Tritare la cipolla e soffriggerla in poco olio d’oliva.
Unire il tritato e lasciarlo rosolare, avendo cura di mescolare con una palettina per sgranare ben bene la carne.
Sfumare con il vino e irrorare con qualche mestolo di brodo caldo.
Salare, pepare e profumare con un pizzico di cannella.
Far andare a fuoco lento e coprire col coperchio, finché non si sarà asciugato tutto il brodo.
E’ il momento delle uova: andranno sbattute insieme al caciocavallo grattugiato.
Aggiungere sale e pepe, ma con moderazione. Versare mezzo mestolo di brodo non caldo.
Lessare la pasta al dente e versarla in una ciotola capiente e farvi sciogliere il burro, per non farla attaccare, unire il parmigiano e metà delle uova battute.
A questo punto, si svela il senso del nome di questa meravigliosa ricetta: prendere un tegame di terracotta – ‘u taganu, appunto – con i bordi alti, imburrarne l’intera superficie interna e cospargerla di pangrattato.
Coprire il fondo con parte della pasta e arricchire con sottili fette di tuma, con qualche generosa cucchiaiata di tritato e un velo di uova battute.
Procedere in questa sequenza, formando degli strati fino ad esaurire gli ingredienti a disposizione, tenendo presente che l’ultimo strato sarà di tuma.
Versare il rimanente battuto di uova.
Infornare a forno preriscaldato a 200°. Controllate di tanto in tanto e non appena la superficie apparirà dorata, asciutta e compatta, vorrà dire che il nostro taganu sarà pronto.
Lasciarlo riposare qualche minuto fuori dal forno. Prima di servirlo, andrà capovolto in un vassoio in modo da poterlo agevolmente gustare nelle varie porzioni.
Evviva il Taganu!