Spiaggia dello Scario - Salina
Pane "cunzatu" - Salina

Pane “cunzatu” – Salina

La nave approda a Salina, a Lingua: da qui – e dal pane cunzatu di Alfredo – parte un viaggio nell’isola che occupa esattamente il centro della pianta triangolare che l’arcipelago delle Eolie sembra formare.

Pane "cunzatu" - Salina

Pane “cunzatu” – Salina

La storia di Salina, come quella delle altre sei perle del Mediterraneo, racconta un passato tumultuoso che, a partire dal V millennio a.C., ha visto rincorrersi insediamenti, conquiste, scorribande e pirateria che hanno plasmato l’identità di questo popolo avvolgente come la malvasia e pungente come i capperi che adornano e insaporiscono orti e giardini.

Vigneti di Malvasia - Salina

Vigneti di Malvasia – Salina

Deve l’attuale nome ai Romani, che estraevano il sale dal piccolo lago di Lingua, utilizzandolo proprio come una salina. Prima di allora, era conosciuta come Didyme, così l’avevano chiamata i Greci per via delle due vette, uguali, gemelle appunto, che si innalzano e dominano l’isola.

Si hanno tracce di insediamenti a Salina già a partire dagli ultimi secoli del V millennio a.C. e proseguono costanti fino all’ultimo secolo del terzo millennio a.C. quando viene raggiunta da popolazioni provenienti dalla Grecia, verosimilmente gli Eoli – che daranno il nome all’intero arcipelago – e dalla parte sud orientale della Sicilia, appartenenti alla civiltà dei Thapsos.

Dopo la distruzione avvenuta per mano degli Ausoni e di altre popolazioni giunte dalla Calabria, dalla Puglia e dalla Campania, l’Isola rimane disabitata fino al 580 a.C., quando una popolazione greca, di stirpe dorica, stabilitasi dapprima a Lipari, apprezza la fertilità delle terre di Salina e ne fa il giardino delle Eolie, con Santa Marina il centro principale.

Salina

Salina

Facendo un balzo nella storia più recente, impariamo che Salina è comune autonomo dal 1867 e quarantadue anni più tardi si realizza la scissione in altri tre piccoli comuni, Santa Marina, Malfa e Leni, ancora oggi autonomi.

Spiaggia dello Scario - Salina

Spiaggia dello Scario – Salina

La vocazione turistica è una scoperta recente: trascurata per troppo tempo dai visitatori delle Eolie che le hanno preferito Lipari e Vulcano, manca ancora – e questo finisce per essere un elemento di valore – una vera e propria organizzazione infrastrutturale da classica meta turistica, infatti offre la giusta ospitalità e mantiene al contempo un aspetto naturale non condizionato dalla frenesia ricettiva.

Salina è avvolta da un’aurea di magia e mistero che la rende irresistibile e lascia la voglia di tornare per continuarla a scoprire, certi che riserverà ancora delle fantastiche sorprese.

Non è un caso che l’indimenticato Massimo Troisi abbia scelto la meravigliosa spiaggia di Pollara per girare le più belle scene del suo ultimo film “Il Postino”.

"Il Semaforo" - Torre di avvistamento - Pollara, Salina

“Il Semaforo” – Torre di avvistamento – Pollara

Ogni angolo offre emozioni incomparabili: il tramonto a Pollara, il bagno allo Scario, una passeggiata alla Fossa delle Felci, e poi le distese di malvasia, i cespugli di capperi, sono alcuni tra gli appuntamenti da fissare durante un viaggio a Salina.

È bella sempre, ma per goderne i suoni, i colori, i sapori con pochi contendenti è consigliabile andare a giugno o a settembre. Questo è solo un suggerimento, comunque andateci!!