Una tre giorni su nuovi stili di vita, sostenibilità, progetti educativi. A Gigliopoli, a capo Milazzo in provincia di Messina, la quinta edizione di “Chi va piano Fest” si conferma luogo di incontri e spazio di costruzione di percorsi.
È la lentezza a caratterizzare questo evento, attraverso workshop, laboratori, chiacchierate in uno scenario incastonato tra mare e cielo.

Beddamé è stata ufficialmente invitata a partecipare a questa manifestazione, organizzata dall’Associazione “Il Giglio” e dalla Fondazione “Barone Lucifero”, in programma nell’ultimo weekend di maggio.

Ci siamo sentiti a casa ed abbiamo incrociato strade e pensieri di tante tanti che in giro per la Sicilia, ma non solo, stanno provando a costruire nuovi approcci alla natura, all’ambiente, allo stare insieme.
Siamo andati per raccontare il nostro progetto e ci siamo ritrovati ad ascoltare storie di donne e uomini, di comunità, che, con semplicità, generosità e tenacia, stanno immaginando “nuove forme di vita”.
Racconteremo alcuni di questi incontri nei prossimi giorni.
Ci piace però condividere una visione d’insieme.

La sensazione profonda di nuove consapevolezze, fondate su un diverso rapporto con l’ambiente e tra le persone, con il cibo e ogni cosa della vita quotidiana.
Lo sguardo di Beddamé ha incrociato gli sguardi di chi ha scelto la Sicilia come luogo da cui ripartire, casa in cui tornare, radici dalle quali trovare nutrimento, spazio per realizzare le proprie aspirazioni profonde.
Contadini, artigiani, artisti, librai, educatori, produttori di vino, consulenti di viaggio, tecnici della sostenibilità ambientale, viaggiatori, esperti di medicina olistica, cuochi…

Non importa il lavoro, la professione, il ruolo sociale di chi sa guardare intorno a sé con occhi nuovi. Quegli sguardi valgono più di mille parole. Sono sguardi incazzati, preoccupati, curiosi, consapevoli, orgogliosi.

Sono sguardi di chi vuole provare a essere quello che vorrebbe essere nel rispetto degli altri e dell’ambiente.

 

 

Non c’è sentimentalismo nel racconto delle storie che stanno dietro questi sguardi, ma la fatica quotidiana di una battaglia gentile per affermare che è possibile, con semplicità, realizzare il proprio sogno.
Questi sognatori, tremendamente concreti, sono il segno dell’isola che c’è.