L’identità di una terra è fatta dall’identità del suo popolo. La storia della Sicilia è fatta di incontri, a volte pacifici a volte cruenti, tra genti, storie e culture.
Un popolo meticcio, una identità multiforme.
L’hanno chiamata sicilianità, sicilitudine. L’anima di questo popolo è difficilmente comprimibile in una definizione, in un concetto. Nero e caleidoscopico, fatalista e combattente, inginocchiato e con la schiena dritta non c’è un aggettivo o una espressione che sia in grado di racchiuderne in se le caratteristiche di chi abita questo continente posto al centro del mediterraneo. Ogni luce nasconde ombre, ogni storia nasconde contraddizioni. Parole dette e azioni compiute.
Se non è possibile una sintesi, è necessario un racconto. Meglio un tentativo di racconto. I frammenti di una storia che sarebbe arrogante e vano voler condurre a soluzione.
All’avvio di questo nostro viaggio c’è dunque la consapevolezza che le donne e gli uomini che hanno fatto e fanno la Sicilia non sono riconducibili ad uno stereotipo, ad definizione rassicurante. Se possiamo farci una idea dell’anima profonda della Sicilia, l’unica strada per costruirla è attraversare le storie, le esperienze, le realizzazioni, le vite delle siciliane e dei siciliani.
Dalle grandi città con le loro sgangherate periferie, al piccolissimo centro che sembra non ambire più ad un futuro, cercheremo di sperimentare il valore dell’incontro, dell’ascolto e, forse, della comprensione. L’ambiguità della parola inglese “people” che è insieme persone e popolo ci indica la direzione di questa ricerca.
Cercheremo di raccontare la straordinarietà di esperienze nei diversi, anche diversissimi, campi dell’esistenza umana. Straordinarietà che non è ricerca dell’eccezione ma la convinzione che, specie in Sicilia, la normalità è una chimera e che dentro ogni esperienza c’è una scintilla di infinito.
Saranno soprattutto storie di “cercatori”. In astronomia il cercatore è un piccolo cannocchiale che si monta sul tubo del telescopio e serve per il puntamento consentendo di vedere una porzione di cielo molto più ampia di quella che si vedrebbe con il telescopio.
Per noi i “cercatori” sono le siciliane e i siciliani che sperimentano tradizioni e innovazioni, pensieri e azioni, idee e realizzazioni. Le loro storie possono farci intuire i colori del cielo grande di Sicilia.
Persone alla ricerca. Di un senso, di una direzione, di un posto. O più semplicemente di vivere pienamente, che in Sicilia significa inventare ed inventarsi, ogni giorno, nella lotta, mai risolta, tra disperazione e speranza.