Sul promontorio di Milazzo, al centro di 23 ettari coltivati ad uliveti e vigneti, grazie all’impegno e alla cooperazione dell’Associazione no profit Il Giglio e della Fondazione Barone Giuseppe Lucifero di San Nicolò, durante la stagione estiva 2006, nasce Gigliopoli, la città dei bambini spensierati.
Una “città educativa” che si offre di svolgere attività di promozione sociale, con particolare attenzione ai bambini e a tutti coloro che versano in condizioni di disagio economico e sociale, nel rispetto delle dignità personali. Una “città che funziona”, in continuo movimento, attiva e ricca di sempre nuove progettualità, di volta in volta capaci di trasformarsi in fantastiche realtà.
Nella sua piena espressione, Gigliopoli si propone come teatro di esperienze finalizzate all’acquisizione di conoscenze e valori da trasmettere alle generazioni future, nel tentativo di far comprendere ai ragazzi i meccanismi necessari per creare un’ipotetica società ideale, in cui i concetti di aggregazione, inclusione, socializzazione, motivazione e libertà di pensiero ne rappresentino i pilastri fondamentali. È qui che ogni giorno, con entusiasmo e passione, collaborano associati e volontari al fine di contrastare la dispersione scolastica attraverso metodi educativi innovativi, incentrati su principi democratici e comunitari; difatti tra gli interventi compresi nel progetto Gigliopoli, alcuni di questi si inseriscono in quel percorso di legalità e trasparenza iniziato da oltre un decennio e che ha trovato il proprio suggello nell’adesione a Libera, Associazione Nomi e Numeri contro le mafie.
Grazie alla sua collocazione, “la città dei bambini spensierati” contribuisce alla riscoperta del rapporto con i ritmi e le ricchezze della natura, promuovendo uno sviluppo educativo multiculturale e socialmente sostenibile, incentrato sul rispetto dell’uomo e dell’ambiente. In virtù di questa mission, sono da anni operativi, negli spazi esterni dell’antica villa nobiliare in cui Gigliopoli ha sede, l’orto biologico, dalla cui coltivazione vengono realizzate pietanze vegetariane, il giardino dei Giusti – in memoria delle vittime innocenti di mafia – ai cui agrumi si deve la produzione di conserve a chilometro zero e circa 2000 metri di terreno coltivati a grano, con l’obiettivo della piena sussistenza per l’approvvigionamento di pane e pasta basato sul principio dell’autoproduzione. Il cosiddetto “metodo Gigliopoli”, infatti, dopo essersi affermato a livello pedagogico, sta ampliando i propri orizzonti e punta a diventare un vero e proprio stile di vita, amorevole, sobrio, ricco di empatia e solidarietà.
Gigliopoli è questo e molto altro, è una storia da raccontare, anzi meglio, è una storia da vivere. È un sogno uscito dal cassetto e diventato concreto. Un faro luminoso, barlume di speranza in questa Isola tanto difficile quanto bella.